Il narcisista e l’insaziabile fame di autostima

Il narcisista e l’insaziabile fame di autostima

Una certa dose di narcisismo è necessaria per la salute psichica.
Se dovessimo immaginare il narcisismo come una scala che va da 0 a 10 sarebbe molto difficile dire a che punto il rispetto di sé si trasforma in narcisismo patologico.
Si sente molto spesso parlare di narcisismo e di narcisisti vediamo di capire meglio di che cosa si tratta.

Il termine narcisista in psicologia e psichiatria si riferisce a quelle personalità che mantengono la loro precaria autostima alimentandosi delle conferme che vengono dall’esterno.
Dentro di loro manca qualcosa.
L’esperienza di vissuto interiore del narcisista è di vuoto e di mancanza di valore che richiede costantemente di essere colmata da conferme esterne.
Quando queste persone ottengono conferme attraverso il denaro, o il successo o un aumento dello status sociale, iniziano a comportarsi in modo grandioso ed arrogante, svalutano e disprezzano gli altri, in particolar modo quelli che loro ritengono inferiori.

Il narcisista è una persona incapace di stabilire un vero rapporto di intimità nelle relazioni interpersonali sia nella coppia che nelle amicizie.
Per il narcisista è come se l’altro non esistesse se non per essere usato ai propri fini di alimentazione dell’autostima (quello che in psicologia viene definito come oggetto sé).
Gli altri non sono persone ma oggetti sé.
L’oggetto sé è qualcuno che funziona sia come oggetto esterno che come parte interna
di sé per alimentare la propria autostima.

Una caratteristica dolorosa del narcisista è la sua incapacità di amare.
Non ama realmente agli altri ma gli servono ne ha bisogno e li usa per sostenere quella parte di sé mancante o carente.
Nelle forme più profonde si può arrivare al punto che le persone siano per lui intercambiabili basta che gli forniscano quello di cui ha bisogno.
Si comprende da questo come queste persone possano essere gravemente distruttive
e tossiche per gli altri che inconsapevoli di tutto ciò si avvicinano a loro e che disgraziatamente si ritrovano a cercare di costruire una relazione con loro.
I narcisisti non provano realmente senso di colpa o gratitudine come la maggior parte
degli esseri umani tuttavia possono simularli.
Neppure con il proprio terapeuta sono in grado di stabilire un rapporto di intimità.
E anche la terapia di pazienti narcisisti (sempre che arrivino in terapia) risulta difficile e dal risultato spesso parziale.
L’individuo con disturbo narcisistico della personalità si avvicina agli altri come oggetti da usare o abbandonare a seconda dei suoi bisogni.
Il narcisista ha, in realtà, un’autostima profondamente fragile.
Ogni minimo sgarbo, parola non corretta o critica viene interpretata come una minaccia all’immagine “perfetta” che vorrebbe offrire di sé, una ferita all’autostima precaria alla quale può reagire mediante aggressività attiva o passiva.
Secondo un modello evolutivo i pazienti narcisisti hanno sviluppato da bambini uno stile di attaccamento insicuro sia ansioso che evitante: hanno il terrore di venire abbandonati e contemporaneamente non si fidano dell’amore degli altri dai quali mantengono sempre un certo distacco.
Quello che contraddistingue la loro personalità è il cosiddetto Falso sé: un costrutto
di una identità patologica compiacente e falsa che il bambino ha precocemente costruito per compiacere soprattutto la madre con la quale ha avuto una relazione molto carente sul piano affettivo nei primi periodi della sua vita e che ha considerato il figlio come una estensione di sé di cui non è stata in grado di cogliere i bisogni emotivi e di cura.
Quindi, cercando semplicemente un modo per sentire che va bene, non ha potuto essere sé stesso ma qualcos’altro di falso e inautentico perché ha percepito che il sé vero per la madre era senza valore poiché non l’ha compreso.
Ma essere privo di valore e costretto ad essere falso e compiacente lo riempie di invidia e di rabbia verso gli altri che hanno quello che lui non ha: un senso di sé ed una autostima soddisfacente.
Questo lo porterà a difendersi svalutando gli altri o distruggendo ciò che hanno di buono.

Quindi i narcisisti hanno precocemente rinunciato ad essere ciò che autenticamente sarebbero stati e sono del tutto inconsapevoli di questa loro penosa evoluzione:
d’altronde come potrebbero esserlo? Sono sempre stati così!
Questo triste percorso caratterizzato dall’esperienza di deprivazione emotiva in fasi precoci dello sviluppo conduce alla sensazione di essere emotivamente soli e non accettabili, sbagliati.

A partire da tale autopercezione di disvalore, il narcisista può utilizzare strategie per evitare o addirittura capovolgere questi dolorosi sentimenti nati nel suo passato.
Detto questo verrebbe da provare pena per queste povere persone, tuttavia i narcisisti sono inconsapevoli del loro modo di essere e ne pagano invece le conseguenze tutti quelli che cercano di stabilire relazioni profonde con loro. Possono avvertire un vago disagio ed una sensazione che qualcosa non vada nelle loro relazioni, ma essendo un disturbo di personalità di tipo esternalizzante, ritengono che sia a causa degli altri.
In linea di massima esistono due categorie di narcisisti.
Il narcisista manifesto (dalla pelle dura) e quello nascosto (dalla pelle sottile).

Il primo tipo è facilmente identificabile, corrisponde a quanto descritto nel DSM 5 per la diagnosi di disturbo narcisistico della personalità: mostra esibizionismo, distacco e inaccessibilità emotiva, è arrogante, aggressivo, concentrato su sé stesso, usa le persone, manca di empatia, essendo manifesto è anche facilmente identificabile e solitamente nega qualsiasi problema in quanto è inconsapevole di come egli sia.

Più difficile da individuare è il secondo tipo quello nascosto. Questi individui sono molto attenti e sensibili a come gli altri reagiscono nei loro confronti. Ma non sensibili verso gli altri e verso ciò che gli altri provano ma sensibili verso sé stessi. Hanno dentro di sé un profondo senso di vergogna legato alla sensazione di essere sbagliati e al loro desiderio di potersi esibire grandiosamente. Di fronte agli altri mostrano una falsa immagine di sé. Non si può dire che mentano, ma che la menzogna fa parte della loro stessa essenza di Falso sé.

Entrambi i tipi lottano per mantenere la loro autostima ma in modi differenti. In comune hanno un profondo senso di inadeguatezza e di vergogna, di debolezza e di inferiorità, dentro ogni narcisista si nasconde un piccolo bambino impacciato e pieno di vergogna.

Dr.ssa Gabriella Bertuletti
Psicologa Psicoterapeuta Bergamo


Dr.ssa Gabriella Bertuletti

Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo
P.I. 02932680164

Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 2845
Laurea in Psicologia, Specializzata in Psicoterapia ad orientamento analitico

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