Ci sono paure irrazionali che invadono la vita personale di chi ne soffre, pensieri ripetitivi e martellanti che s’insinuano nella mente e che vengono percepiti come propri ma incontrollabili.
Sono le ossessioni. Queste idee fisse, che vengono vissute come “intrusive”, scatenano un’intensa forma di angoscia e malessere.
Il paziente fa di tutto per resistere, ignorandole o tentando di scacciarle dalla sua mente.
Ma loro sono sempre lì e lo portano progressivamente e inesorabilmente a non fidarsi più di se stesso, di quello che pensa e di quello che potrebbe fare o aver fatto.
Esempi di pensieri ossessivi sono: ho chiuso il gas?, ci sono dei germi sulle mie mani?, ho sbagliato qualcosa?, ho investito qualcuno con la macchina? potrei fare qualcosa di dannoso per me o per gli altri?
Spesso per cercare di proteggersi dall’ansia che questi pensieri provocano, si mettono in atto una serie di rituali e comportamenti riparatori (compulsioni), come lavarsi continuamente le mani, controllare continuamente il rubinetto del gas, controllare e poi controllare ancora.
Caratteristico di questi disturbi è un dubbio divorante.
Anche in questo caso, come per le fobie, la vera origine del problema si trova nel passato del paziente.
In molti casi gli ossessivi sono persone che fin da bambini si portano dentro l’idea di essere sbagliati, di avere dentro di sé qualcosa di sbagliato.
Il primo passo per guarire è non vergognarsi e chiedere aiuto
Prima di tutto non bisogna dimenticare che si tratta di una condizione di grande sofferenza, più lieve nel disturbo fobico, ma molto più intensa e pericolosa nel disturbo ossessivo.
Per questo non si deve avere paura o vergogna di chiedere aiuto o contattare uno specialista esperto che conosce molto bene questi ed altri sintomi.
Non ci si deve mai rassegnare alla malattia o lasciarsi sopraffare dalla vergogna per quello che si pensa e si prova e rimanere nascosti.
La cura è molto importante per evitare che il disturbo diventi cronico. E la cura per le fobie e per le ossessioni è la psicoterapia: la psicoterapia analitica affronta le cause profonde del disturbo.
Obiettivo finale è aiutare il paziente a ricostruire o a consolidare quella fiducia di base, la cui assenza è fonte di questi ed altri numerosi disturbi.
È un percorso lento e graduale per il quale è necessaria una forte motivazione da parte del paziente, ma si possono ottenere risultati importanti.
Dr.ssa Gabriella Bertuletti
Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo
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