Coppia: come prendersene cura

Coppia: come prendersene cura

Una coppia rappresenta l’incontro di due mondi e di due storie personali.
L’insieme dà vita ad una nuova realtà condivisa, dentro alla quale ognuno dei partner dovrebbe trovare sostegno, comprensione, forza, pur conservando la propria individualità;
una nuova sfera psichica intersoggettiva.
L’unione di due sé crea una nuova realtà psichica con vita propria.
Si costruisce una relazione d’amore fatta di intimità e reciprocità dove entrambi i partner dovrebbero essere in grado di conservare un proprio spazio, fatto di momenti di solitudine, pensieri e riflessioni personali, senza sentirsi abbandonati e senza minacciare la relazione.
Nel legame sentimentale di coppia, entrano in gioco le parti più profonde di ciascuno.
Le relazioni che si instaurano nella vita adulta e in particolare quelle di coppia, sono influenzate dalle relazioni sperimentate nel periodo dell’infanzia con le figure genitoriali.
I conflitti della coppia infatti possono essere visti come una ricreazione nel presente di conflitti del passato attraverso meccanismi per lo più inconsci.

Questi conflitti interiori, che possono essere di uno o di entrambi, vengono proiettati all’esterno di sé sulla coppia o sul partner un po’ come se una persona avesse dentro di sé una storia già scritta e la proiettasse sul mondo relazionale esterno che lo circonda.

I modelli di relazione appresi nell’infanzia costituiscono degli schemi mentali, attraverso i quali si interagisce con l’ambiente dal punto di vista affettivo e relazionale.                                              

Le paure e/o aspettative sul partner dipendono da che tipo di attaccamento che il partner bambino ha sviluppato durante l’infanzia.

  • Bambini che hanno sviluppato un attaccamento “sicuro” diventano adulti fiduciosi, in grado di    stabilire rapporti significativi, disponibili all’impegno, all’accettazione della dipendenza reciproca.
  • Bambini che hanno sviluppato un attaccamento “evitante” diventano adulti distaccati, insofferenti rispetto alle relazioni intime ed alla possibilità di dipendenza.
  • Bambini che hanno sviluppato un attaccamento ansioso diventano adulti preoccupati di non essere amati, incerti, terrorizzati dalla paura che la relazione si interrompa e desiderosi di “fondersi” con il partner.

Non è comunque detto che persone con storie personali particolari non possano trovare l’anima gemella: il mondo relazionale dei partner deve rispondere alle aspettative ed alle richieste inconsce di entrambi e a volte due psicopatologie che si “incastrano” bene tra di loro danno origine ad una relazione che funziona.                                                                                                                
Dipende dalla risposta che i partner danno ai bisogni inconsci uno dell’altro.

Tuttavia accade anche che a volte si verifichi la paradossale situazione in cui un soggetto continua a ripetere nella vita adulta gli schemi relazionali che sono stati fonte di maggiore sofferenza durante l’infanzia. A questo proposito diverse ricerche hanno dimostrato come nell’ambito delle relazioni adulte i partner vittima tendano a restare attaccati al partner abusante, malgrado questo sia fonte di sofferenza.

L’obiettivo della terapia è quello di aiutare la coppia ad analizzare i propri vissuti e le aspettative di uno rispetto all’altro.

Per tornare a comprendersi è necessario un reciproco riconoscimento dell’esperienza soggettiva dell’altro, per questo motivo il terapeuta entra in sintonia con ciascuno dei partner per poter poi aiutare l’altro a comprenderne i vissuti profondi, utilizzando un modello di tipo evolutivo per comprendere ed aiutare a comprendere come la relazione sia influenzata dal passato (infanzia e adolescenza), in seguito il terapeuta aiuta a mettere in relazione il passato con il presente per poter favorire la comprensione e la reinteriorizzazione dei conflitti personali che sono stati proiettati all’esterno.

Il lavoro del terapeuta aiuta i partner ad analizzare i loro comportamenti e ad acquisire consapevolezza del loro modo di relazionarsi con l’altro, comprendere da dove derivino i loro vissuti e le loro reazioni ed aspettative.

Spesso i membri della coppia attivano comportamenti distruttivi, critiche e disprezzo prendono il posto dell’amore e del rispetto, i comportamenti amorevoli scompaiono e non se ne trova traccia. Questo alimenta il malessere ed il disagio come in un circolo vizioso. La delusione della aspettativa di sentirsi amati alimenta il rancore ed anche il desiderio sessuale ne risente ed i partner si allontanano sempre di più.
Spesso le coppie arrivano in terapia con la richiesta che il terapeuta magicamente ripari l’altro o convalidi le critiche che uno muove all’altro ed assegni la ragione come un giudice. Non è facile accettare che entrambi siano coinvolti ed artefici del conflitto ed entrambi debbano attuare un cambiamento.
Bisogna assolutamente chiarire che nessuno dei tre possiede una visione più giusta o più corretta
di quella altrui, nemmeno il terapeuta e ogni punto di vista ha un suo valore.
Capire questo prepara al lavoro di riconoscimento dell’altro e di negoziazione.

Certamente il passaggio dalla visione del problema come conflitto coniugale al riconoscimento dell’esistenza di un conflitto interno è spesso molto difficile.
Alcune coppie preferiscono continuare a ’’vivere male ‘’piuttosto che affrontare la difficoltà di un cambiamento.
In questo processo la capacità di mettersi nei panni e dal punto di vista dell’altro è fondamentale, se questa capacità mentale non è presente allora i problemi saranno di difficile soluzione.

Dr.ssa Gabriella Bertuletti
Psicologa Psicoterapeuta Bergamo


Dr.ssa Gabriella Bertuletti

Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo
P.I. 02932680164

Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 2845
Laurea in Psicologia, Specializzata in Psicoterapia ad orientamento analitico

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